giovedì 24 marzo 2011

Storia

APPUNTI

21/01

Caratteri del totalitarismo:
Ø  Annullamento della dimensione privata della vita (controllo delle idee, coscienze e sentimenti). Non si accontenta dell’ubbidienza, ricerca l’entusiasmo, vuole il consenso
Ø  Culto della personalità, del capo supremo, idea di potenza che rassicura chi segue le sue disposizioni, terribile con chi si oppone
Ø  Importanza data alla propaganda (radio, cinema) con censura e bloccate le iniziative contrarie al regime, promosse quelle favorevoli come le olimpiadi di Berlino, mediatiche per mostrare la predominanza della razza ariana.
Ø  Mobilitazione delle masse (si affermano in situazioni in cui gli individui sono ridotti a massa: isolati e incapaci di pensiero critico autonomo)
Ø  Terrore particolare perché verso tutti, non solo nemici. Nessuno può sentirsi sicuro perché il capo può prendere decisione improvvise.
Ø  Ogni totalitarismo è aggressivo

01/01

Fascismo

1919 Governo di Nitti democratico, anni caldi quelli del 1918 19 20. Con fermenti rivoluzionari.1919 impresa di Fiume di D’Annunzio. Il governo non reagisce, terroristi quindi capiamo che l’esecutivo era debole. Metalmeccanici per contratti di lavoro con industriali in conflitto con sindacati di allora. Reagiscono con serrata, chiudono le fabbriche. I sindacati incitano operai a occupare le fabbriche. Rivendicazioni erano anche di tipo politico crea biennio – rosso. Allarme rivoluzione. Giolitti decide al governo per un’azione di mediazione, ma clima politico deteriorato. Compare nuovo movimento politico: fasci (lega, unione) di combattimento. In prevalenza sono ex combattenti con Mussolini espulso dal partito socialista. Importante il programma dei fasci. Inizialmente incidenza limitata, però da subito intimidazioni clima di violenza. Questo primo movimento interprete della paura per avanzata delle Sinistre, debolezza dei governi. Regioni italiane, a prevalenza di sinistre. Emilia Romagna e sinistra. Reazione fascisti violenta. Si organizzano a livello para-militare. Sostenitori fascismo ex combattenti, piccoli borghesi colpiti dalla crisi economica, proprietari terrieri. A capo del partito Mussolini e altri gerarchi. All’inizio convoglia chi teme avanzata sinistre, soluzione forte dei momenti di crisi perché avanzavano forti. Partito socialista si scinde. Gramsci  comunista partito popolare cattolico, ala più conservatrice si allea al fascismo partito progressista leghe bianche sindacali.

27/01

Nazismo costituzione di Weimar, tentativi rivoluzionari, Lega Spartaco, Debiti di guerra RIPASSO!
Retroterra culturale storico su cui si afferma il nazismo. Dopo prima guerra mondiale tentativi di distensione. La seconda guerra mondiale è considerata il proseguimento della prima. Ristabiliti il rispetto delle frontiere della pace di Versailles mentre disatteso quasi subito il principio molto bello di risolvere le vertenze aperte non si deve ricorrere alla forza. Nel 1925 la guerra scoppia 10 anni dopo. Germania – Cecoslovacchia e Polonia i confini più controversi. Germania in ginocchio e con la crisi del 1929 gli USA hanno anticipato capitali e sei milioni di disoccupati in Germania. Conseguenza     nelle forze politiche quindi meno persone che votano e più consensi a partiti che attribuiscono la colpa a qualcuno Demagogia trovava capro espiatorio esempio ebrei. Le persone vogliono sapere di chi è la colpa. Più la gente non ragiona più vuole sapere di chi è la colpa. Partiti estremisti hanno più consensi. Nazionalsocialismo Hitler prima del 1930 non raccoglie più del 30% di voti dopo la crisi attira sempre di più perché cerca di dare spiegazioni elementari alla crisi ed attira ceti medi latifondisti. Struttura militare gerarchica del nazismo. Azione delle SA, reparti assalto ed SS sono squadre di protezione. Violenza intimidatoria nei confronti degli avversari politici 1925 eletto presidente della Repubblica Hindenburg ex generale reazionario estrema destra (nazismo e fascismo di destra)
1932 Hindenburg ricandidato contro Hitler. Hitler ottiene consensi consistenti, 230 seggi.
1933 44% dei voti 288 seggi Hitler primo cancelliere. Ascesa di Hitler fulminea, si instaura subito la dittatura, militarismo. Non fa prima la bella faccia. Propaganda. Hitler non ha avuto molte opposizioni. Sede parlamento incendiata nel 1933 e Hitler parla di complotto comunista e viene accuso. Aboliti i diritti costituzionali, si parla della Lega di Spartaco. Hitler pieni poteri da un parlamento che c’è ma solo formalmente. I partiti si sciolgono spontaneamente. Elezioni con lista unica. Per primi deportati i politici avversari. Lotte SA contro SS. SA perché accusate di essere troppo autoritarie, pensavano a trasformazioni sociali, non sembravano in linea con il partito.  Nasce GESTAPO (Guoering) e SS si incontrano. Muore Hindenburg nel 1934.  Hitler proclamato Fuhrer (= Duce). Hitler fa ratificare il fatto che è cancelliere. Con un plebiscito (vuoi tu come capo Hitler? Chiesto al popolo). Ruolo della Chiesa, cattolici e protestanti. Concordato. Denuncia da parte del Papa Pio XI Enciclica, invocazione di proteste con intensa preoccupazione. Proteste nell’ambito cattolico, viene contestato nella Chiesa c’erano sostenitori di Hitler. Pio XII linea più cauta, accusato di essere quiescente. Propaganda: radio, cinema (documentari) nasce Ministro della propaganda.
1935 Leggi di Norimberga ebrei tedeschi privati di diritti, matrimoni misti, no attività libera
1938 notte dei cristalli distrutti negozi ebrei. Ghetti ovunque, Praga, Polonia
1939 “soluzione finale” da quel momento deportazione, divieto di espatrio, estesa a tutti gli ebrei (eccetto  quelli che sono fuggiti) poi omosessuali, rom, avversari politici, asociali (non integrati nella società).

03/02

Motivi affermazione del Fascismo.
Gramsci Togliatti -> Nascita partito comunista italiano.
1921 elezioni presentate le   nazionali in cui si uniscono liberali e conservatori. I fascisti ottengono l’elezione di 30 deputati. I governi italiani troppo deboli, non si oppongono. 1921 orlo guerra civile. Ottobre 1922 marcia su Roma volontari paramilitari e ingresso in Roma. C’era Vittorio Emanuele III non firma stato d’assedio perché c’era collaborazione, convivenza. È un’intimidazione, ci si avvia alla dittatura del fascismo. Il re incarica Mussolini di formare il nuovo governo di coalizione quindi unione di forze. Discorso del Bivacco dove presenta nuovo governo. Ottiene ampia fiducia dal governo e si ricavano caratteristiche del fascismo: antiparlamentare, no altri partiti, nessuno può pensarla diversamente, antiegualitarismo, nazionalismo. Solo i migliori hanno diritti, antidemocrazia con decreti legge che dichiaravano che il Parlamento non ha più molto peso. Prefetti importanti presenti in ogni grande provincia per controllo situazione; dipendenti dal governo centrale, limitata libertà di stampa.
1923 Milizia volontaria per sicurezza nazionale, squadre fasciste che diventano statali e legali. Dal 1922 era nato Gran Consiglio del fascismo, del governo, sostituisce Parlamento. Nuova legge elettorale Acerbo stabilisce maggiori seggi. Forze moderate confluiscono in liste fasciste nel 1924 lista unica con successo al sud. Storici dicono che di dittatura si parla nel 24-25. A livello economico emanate leggi liberiste quindi industriali ecc. opposizione debole perché tante liste ed i voti si disperdono. Clima di violenza e intimidazione. Nel 1924 delitto Matteotti socialista. Discorso alla camera critico quindi ucciso
Secessione Aventino se ne vanno liberali di sinistra cattolici
25 Mussolini si assume la responsabilità politica del delitto di Matteotti e affermò che se il fascismo è un’associazione a delinquere, lui ne è il capo. Da qui dittatura.
25/26 colpo di Stato contro Mussolini a Bologna, fallito. Però pretesto per inasprire insurrezioni antiliberali. Sciolti partiti. Creato tribunale speciale che da via libera contro i dissidenti. Nasce OVRA, polizia segreta, abolito diritto di sciopero, sindacati dichiarati impotenti restano quelli fascisti. Podestà di nomina governativa, quindi fascisti, è un sindaco a livello comunale dal 28 non più consultazioni elettorali libere. Mussolini presidente del consiglio. Lo si chiama Duce da Dux, condurre. Nessun dittatore esente. Sistema totalitario. Il privato non è più privato, non sei più individuo ma parte di una massa. Riforma GENTILE(ministro dell’istruzione) controlla che insegnati siano fascisti, controllo ideologico. Codice ROCCO 31 codice civile, di leggi secondo i fascisti. Nasce il CONI comitato Olimpico Nazionale, perché fascismo importanza al corpo e allo sport. Controllo programmi radiofonici. Rapporti Mussolini - Chiesa: anticlericale odiava i preti però è un politico, sa che il ruolo della Chiesa è importante perché l’Italia è un Paese cattolico. 1929 Patti lateranensi è un edificio del Vaticano; la Chiesa riconosce la legittimità dello Stato Italiano che deve pagare però un’indennità (soldi) per i terreni pontifici annessi. Sempre nel 1929 concordato: riconoscimento del valore civile del matrimonio, mantenere religione cattolica. Adesione massiccia società, antifascismo vietato, dissenso non può essere espresso, confino: allontanati e vivere in zone poco urbanizzate. Professori universitari devono giurare fedeltà al fascismo. Opposizione clandestina esempio Gramsci. Gobetti muore nel 1926 uccisi o perseguitati per le idee politiche.

05/02

Fascismi Spagna e Portogallo economia agricola, arretratezza, scarse o nulle tradizioni democratiche, diffuso antisemitismo (non è tipico solo del nazismo) condiviso da diverse persone perché ebrei ricchi
In Spagna Francisco Franco dal 1939 dittatura dopo guerra civile. Falange unico partito legale in Spagna, contro i Repubblicani. Italia Germania inviarono aiuti indiretti. Guerra civile, Volontari antifascisti in soccorso dei repubblicani. Rivendicazioni autonomiste dei Baschi.
Giappone invade la Cina, Italia 1935-36 avventura coloniale in Etiopia
1939 annessa Albania all’Italia
1937 Italia esce dall’Onu.
Annessione Polacca.

08/02

Il primo settembre 1939 è la data di inizio ufficiale della Seconda guerra mondiale. Italia non entra subito in guerra, non era pronta. In Germania l’analfabetismo era pressoché scomparso, mentre in Italia lo era il 21% della popolazione, per il 40% residenti al sud. Nel 1939 fu firmato il Patto d’Acciaio tra Italia e Germania  che stabiliva l’entrata in guerra l’una accanto all’altra. La Germania ci forniva le materie prime e vi era anche una vicinanza ideologica rispetto ai bolscevichi.  L’esercito italiano era impreparato ad un’eventuale entrata in guerra, mentre la Germania aveva riformato la flotta ecc. i generali italiani pensavano che l’elemento vincente fossero gli uomini e non i mezzi, quindi badavano alla quantità e non alla qualità. Il duce dichiara l’Italia non belligerante, non resta neutrale in quanto da un appoggio politico alla Germania, senza una diretta partecipazione alla guerra. Mussolini infatti pensava si trattasse di una guerra di logoramento, quindi sancì l’entrata dell’Italia solo dopo aver rinforzato l’esercito, ma nel 1940 la Germania sconfisse la Francia e Mussolini, il 10 giugno 1940 sancì l’entrata in guerra dell’Italia. Quest’ultima occupava una posizione dominante nei Balcani e nel Mediterraneo. La Germania propose l’armistizio alla Gran Bretagna la quale rifiutò così si ha la RAF Royal Air Force che mette in ginocchio la flotta italiana. L’avventura in Etiopia dell’Italia fu caratterizzata da truppe mal equipaggiate, lontane dalla madrepatria e la conseguenza fu una sconfitta, anche per l’intervento degli inglesi. Mussolini, sopravvalutando l’Italia, dichiarò guerra alla Grecia nel 1940 dato che mirava ai Balcani e per dimostrare che l’Italia non era una pedina tedesca. Passo dall’Albania prevedendo una conclusione veloce, invece ci fu la resistenza dell’esercito, l’inverno rigido e militari con scarpe di cartone che portarono ad un insuccesso totale. Nel 1941 intervennero i tedeschi passando sui territori di Bulgaria, portando alla capitolazione della Grecia. Deludendo le aspettative di Mussolini, i tedeschi trattarono bene i greci, accettando le resistenze. Questo perché Hitler non voleva nemici nei Balcani quindi permise al governo greco di instaurarsi. Deluse l’Italia, che prevedeva la Grecia nello stato fascista ipotetico.
Nel 1938 in Italia furono approvate le leggi anti ebraiche, sebbene per ragioni politiche molti furono salvati, di molti fu impedita la cattura, sempre per dimostrare l’autonomia dai tedeschi.
Africa del Nord disfatta Italia. 1941 Rommel (la volpe nel deserto)in aiuto al contingente italiano con contingente tedesco da lui guidato.  Autunno del 1942 la Gran Bretagna diviene un importante riferimento e ricaccia indietro, vincono l’Italia, facendo svanire la speranza di conquistare il canale di Suez. Queste disfatte italiane, dispersioni di forze (Balcani, Africa). Operazione Barbarossa tedeschi contro Russi. Mussolini ottiene che partecipa anche contingente italiano piccolo. Soprattutto alpini che partecipano. Don gnocchi è il cappellano degli alpini e ci partecipa, operava i mutilati “Mutilatino di Don Gnocchi” perché molti bambini. Armata italiana in Russia ARMIR impreparata per il tipo di scontro che dovevano affrontare, no armi individuali, inverno Russo quindi mitragliatrici non andavano.

10/02

Scioperi di protesta contro il regime nel 1942-1943. Il fascismo perde il consenso, così si ha la contromossa del governo che concede aumenti dei salari. Nel 1943 si parla di corrosione del consenso. La prima guerra mondiale vide le radiose giornate di maggio con un consenso popolare alla guerra, ma nella seconda vi furono pochi segnali di entusiasmo. Fu varata la legge per la quale gli studenti universitari potevano evitare la leva, così ci fu un aumento di iscrizioni alle università da parte degli uomini. Nel luglio del 1943 gli Alleati sbarcarono in Sicilia, le forze tedesche non furono in grado di inviare aiuti consistenti ai propri uomini perché erano impegnati sul fronte russo e furono abbandonati anche dagli italiani. Furono solamente i tedeschi a combattere gli Alleati in Sicilia. Nell’agosto del 1943 gli angloamericani controllavano tutta l’isola, dimostrando la propria supremazia. Il re Vittorio Emanuele III optò per il colpo di stato al fine di salvare se stesso e la monarchia. Roma fu bombardata, ma Mussolini fu arrestato il 26 luglio 1943. Quando fu liberato Grandi propose di togliergli i poteri dal momento che era il re la figura importante, non lui. Fu incaricato Badoglio di formare un nuovo governo e fu lo stesso Badoglio a firmare l’armistizio. Ci furono radiomessaggi per comunicare la destituzione di Mussolini ed il controllo del re sulle forze armate. Tuttavia la guerra continuò accanto ai tedeschi. L’armistizio fu firmato il 3 settembre a Siracusa, ma i tedeschi non accettarono di lasciare l’Italia, perciò le truppe non abbandonarono l’Italia. Intanto mancavano direttive per le truppe italiane e con il motto “Tutti a casa” si disgregarono. Nei Balcani gli italiani furono arrestati dai tedeschi e deportati. Sempre in questo anno 4000 soldati furono fucilati a Cefalonia, dopo essersi arresi. Hitler portò i confini a quelli precedenti rispetto alla prima guerra mondiale.
Togliatti, in accordo con Stalin, affermò che il futuro governo italiano non sarebbe stato contro il comunismo. In Italia intanto si ha la resistenza con lotte partigiane.
Il 25 aprile 1945 Milano fu liberata, assunsero il potere gli uomini del CLN, mentre Mussolini fu fucilato.  Il 2 maggio le truppe tedesche si arresero e la guerra terminò.
Il 10 febbraio si ricordano le 5000 persone vittime delle foibe, alcuni gettati vivi. I responsabili furono i comunisti guidati da Tito, un generale slavo comunista. L’obiettivo era allargare il territorio spostando la frontiera italiana. Le foibe furono contro gli italiani accusati di essere fascisti collaboratori, ma vi erano anche molti antifascisti. I profughi italiani istriani scapparono verso l’Italia.

RICAPITOLANDO:

1939 esercito tedesco invade la Polonia nel primo settembre, dichiarazione di guerra. Francia e Inghilterra contro Germania. Esercito sovietico invade la Polonia Orientale; Accordo Germania e URSS per spartizione di influenza in Oriente.
1940 Occupazione tedesca Danimarca, Norvegia, Belgio, Olanda, Francia, Battaglia di Inghilterra
1941 Invasione tedesca dell’URSS “Operazione Barbarossa” Scelta di non belligeranza di Giappone verso l’URSS. Attacco giapponese a Pearl Harbour
1942/1943 Vittoria Americana il Giappone controffensiva Russa a Stalingrado, resa dei tedeschi
1944/1945 Sbarco degli Alleati in Normandia; Fallito attentato contro Hitler. Resa incondizionata di Germania; Hiroshima-Nagasaki Resa Giappone.

Seconda Guerra Mondiale
Nascita e ascesa del movimento fascista pag 177
Inizialmente il partito fascista aveva ottenuto un ruolo marginale, dopo essersi presentato alle elezioni del 1919 con un programma nazionalista e anticapitalista. Poteva infatti diventare il punto di riferimento dei ceti medi spaventati dalle lotte operaie e contadine, che comunque erano convinti che lo Stato non fosse più affidabile, quindi cercavano uno strumento per colpire le forze socialiste. La svolta giunse dalle campagne dell'Emilia Romagna dove squadre armate distrussero le organizzazioni socialiste le quali non seppero reagire con efficacia. Il consenso al fascismo crebbe rapidamente e numerose amministrazioni socialiste furono costrette a dimettersi.
Il capo del Governo assisteva senza intervenire in quanto era favorito da queste forze che contrastavano l'espansione del socialismo. Alle elezioni del 1921 i fascisti entrarono nelle liste di coalizione e, nonostante i suoi metodi violenti, venne legittimato. Sebbene i partiti socialisti ottennero ugualmente la maggioranza, Mussolini riuscì ad entrare alla Camera.
Dopo le elezioni Giolitti si dimise ed il governo passò a Bonomi, intanto Mussolini cerca di contenere la violenza delle squadre fasciste che produceva un effetto negativo sull'opinione pubblica. Molti capi fascisti locali respinsero l'accordo, aprendo una crisi interna al movimento dei fasci che migliorò inseguito ad un compromesso tra Mussolini ed i Ras locali. Nel 1921 il movimento dei Fasci divenne Partito Nazionale Fascista (PNF).
Nel 1922 ci fu la Marcia su Roma delle camicie nere. Vittorio Emanuele III non volle agire e non firmò il decreto per lo stato di assedio. La sera del 30 ottobre fu annunciato il primo governo Mussolini. Giunto al potere con la Marcia su Roma (28 ottobre 1922). Mussolini rispettava la prassi parlamentare, benché fosse chiara la sua opposizione alle istituzioni liberali. Quando fu nominato presidente del Consiglio, il Partito Comunista entrò in una sorta di clandestinità, si avviò una politica distensiva nei confronti del Vaticano e fu varata nel 1923 una riforma scolastica da Giovanni Gentile, ministro della Pubblica istruzione (prevedeva al termine della scuola secondaria superiore un esame di Stato).
Nel 1922 fu istituito il Gran Consiglio del Fascismo e nel 1923 venne costituita la Milizia volontaria. Per rafforzare la posizione del PNF Mussolini decise di indire nuove elezioni con la legge Acerbo che assicurava due terzi dei seggi alla Camera alla lista che avesse ottenuto la maggioranza.
Le difficoltà economiche furono affrontate dal governo con la compressione dei salari, privatizzazione di aziende statali. La pressione fiscale venne alleggerita.
Il giorno seguente alle elezioni, Giacomo Matteotti, segretario del partito Socialista, denunciò le violenze mettendone in dubbio la validità. Nel 1924 fu rapito ed assassinato da sicari fascisti. Gli esecutori furono arrestati anche se i mandanti non furono scoperti. Il Paese, indignato,avviò forme di protesta e Mussolini si vide costretto a rassegnare le dimissioni. Le forze dell'opposizione abbandonarono i lavori della Camera e si riunirono in separata sede, invocando il ritorno alla legalità e l'abolizione della Milizia fascista. Questo evento prese il nome di secessione dell'Aventino, cos Mussolini si prese le responsabilità degli avvenimenti, un po' in tono di sfida nei confronti delle forze oppositrici, superando la crisi.
Quando si instaurò la dittatura, il Governo mise sotto controllo la stampa, varò una nuova legge che abolì la libertà di sciopero e molti esponenti dell'opposizione ripararono all'estero.
Tra il 1925 e 1926, in seguito a quattro attentati falliti contro Mussolini, il governo varò le leggi fascistissime che concentravano il potere nelle mani del Duce (dal latino Dux, condottiero). Il regime dittatoriale fu perfezionato con la soppressione di tutti i giornali e dei partiti politici di opposizione e con l'istituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato. Nel 1929 si approvò la lista unica e si passò ufficialmente al regime dittatoriale.

Totalitarismo

Si avviò un sistema politico nuovo, totalitario, usato per la prima volta da intellettuali antifascisti che volevano indicare il carattere dittatoriale del regime, una versione moderna dell'assolutismo. Il partito unico era organizzato in modo gerarchico e dominato da un dittatore, i mezzi di comunicazione erano sotto stretto controllo, si utilizzava il terrore e la violenza, l'economia venne centralizzata. I due ostacoli erano la Chiesa che si oppose alla penetrazione dell'ideologia fascista nella vita sociale, e la monarchia sabauda, il cui ruolo fu limitato via via. Mussolini cercò di giungere ad un accordo che regolasse i rapporti tra Stato e Chiesa, annullando il carattere laico dello Stato e firmando, nel 1929 i Patti Lateranensi. La Santa Sede riconosceva lo Stato italiano con Roma capitale, il papa riceveva un indennizzo a titolo di risarcimento per le espropriazioni dei beni e la dottrina cattolica divenne materia di insegnamento nelle scuole. Questo rafforzò il consenso di cui già godeva il regime. Superata la crisi Matteotti e consolidatosi al potere, l’iscrizione al partito fu resa obbligatoria per tutti coloro che volevano accedere a qualsiasi incarico statale, i libri di testo scolastici furono controllati dal regime ed i giovani ricevettero un’educazione ideologica e militare. Il regime non riusciva tuttavia a guadagnare l’appoggio delle classi lavoratrici che erano costrette a subire il calo dei salari. Al regime fascista non interessava perseguire lo sviluppo, bensì raggiungere una situazione di stabilità economica e sociale.
La crisi del 1929 colpì anche l’Italia e per alleviare la disoccupazione furono avviati lavori pubblici.
L’Italia era una delle potenze vincitrici della grande guerra, ma aveva manifestato più volte l’insoddisfazione per gli scarsi vantaggi ottenuti (non era stato rispettato il Patto di Londra, quindi non era stata annessa la Dalmazia, solo Trentino), così nel 1935 aggredì l’Etiopia, soprattutto per arrivare alla realizzazione dell’impero, sogno del fascismo. Mussolini ne aveva appoggiato l’ammissione alla Società delle Nazioni (prevenire le guerre attraverso la gestione diplomatica dei conflitti; Fu fondata nell'ambito della Conferenza di Pace di Parigi del 1919-1920 con il Trattato di Versailles del 1919), per evitare che altri Stati cercassero di invaderla. Francia e Inghilterra dichiararono che non avrebbero tollerato un’aggressione contro un membro della SDN, così quest’ultima punì l’Italia con sanzioni economiche che però furono sfruttare dalla propaganda fascista che spinse la mobilitazione di massa a favore del regime e contro le potenze plutocratiche. Una volta invasa l’Etiopia fu fondato l’impero, la SDN ritirò le sanzioni, mostrando la propria debolezza e l’incapacità delle democrazie di contrastare l’aggressività dei regimi totalitari.
Mussolini aveva guardato con diffidenza verso la Germania di Hitler, malgrado la vicinanza ideologica, ma la situazione cambiò dopo la guerra di Etiopia. I due dittatori arrivarono a firmare un patto di amicizia denominato Asse Roma-Berlino. Mussolini pensò di poter utilizzare l’amicizia con Hitler per rafforzare la posizione dell’Italia nei rapporti con le democrazie europee ed ottenere vantaggi coloniali. Nel 1939 firmarono un formale trattato di alleanza, il Patto d’acciaio in base al quale, se una delle due parti si fosse trovata coinvolta in un conflitto, l’altra sarebbe intervenuta al suo fianco. Il nazismo influenzò notevolmente il fascismo e lo si notò con l’adozione dell’antisemitismo, poco presente prima nella società italiana. Nel 1938 venne varata una legislazione antiebraica che Mussolini giustificò come lotta contro la mentalità borghese.
L’opposizione al fascismo maturò. A capo del movimento antifascista vi era il partito comunista, poi permise l’aggiunta delle forze socialiste e, dopo la Terza Internazionale, tutte le forze antifasciste si allearono. Il vasto consenso del fascismo raggiunto con l’impresa di Etiopia iniziò a diminuire anche per la politica autarchica che non raggiungeva i risultati sperati (il governo voleva raggiungere l’autosufficienza così inasprì i dazi sui cereali, una politica protezionista che determinò un aumento della produzione ma una diminuzione dei terreni destinati al pascolo) dato che le materie prime non erano sufficienti ed il graduale avvicinamento alla Germania destava preoccupazione nell’opinione pubblica.
La diffusione del Fascismo in Europa
Intorno alle fine degli anni Venti, in tutta Europa, primeggiava un sentimento di malcontento nei confronti delle istituzioni liberali che non riuscivano a contenere la minaccia socialista e non erano più in grado di assicurare il benessere dei cittadini. I regimi autoritari, in particolare fascismo e nazismo, proponevano un ordine nuovo, eliminarono i sindacati ed estesero l’intervento dello Stato nell’economia utilizzando anche strumenti di propaganda. La svolta autoritaria si estese anche ai Balcani. In Spagna la democrazia parlamentare fu sostituita da un governo autoritario che si instaurò nel 1923. Ci furono diverse ondate di protesta, il re abbandonò il Paese e fu proclamata la Repubblica. Diversa la sorte per la repubblica parlamentare del Portogallo che fu sostituita per più di quarant’anni dal governo autoritario.
Intanto la Germania era colpita da una grave crisi economica dalla quale tuttavia ne trasse vantaggio il Partito Nazionalsocialista che raccolse consensi. Le persone infatti iniziarono a guardare favorevolmente ad una radicale svolta politica. Nel 1930 venne nominato cancelliere Bruning, mentre Hindenburg era presidente. Nel 1932 la crisi economica raggiunse il suo apice mentre si moltiplicavano gli scontri tra i comunisti e le SA (reparti d’assalto). In nazionalsocialismo estendeva intanto i suoi consensi ai lavoratori esasperati dalla disoccupazione, mentre gli industriali e agrari erano favorevoli a consegnare il potere a Hitler. Nel 1933 Hitler fu posto da Hindenburg a capo del governo. Terminava la Repubblica di Weimar e nasceva il Terzo Reich. Sempre nel 1933 un incendio distrusse il Parlamento tedesco (Reichstag) e la responsabilità fu addossata ad un comunista. Questo atto fu un pretesto per convincere Hindenburg a firmare un decreto per sospendere le libertà individuali ed arrestare gli oppositori. Hitler ottenne dal Reichstag pieni poteri, compreso quello legislativo e di modificare la Costituzione. Iniziava la piena conquista del potere da parte del nazismo: il Parlamento non si riunì più, vennero sciolte la Confederazione dei sindacati e la SPD(partito socialdemocratico tedesco) accusata di tradimento. Nelle successive elezioni i tedeschi poterono esprimere il loro voto solo per una lista. Le SA, che sostennero l’ascesa di Hitler al potere, chiesero di essere legalmente riconosciute, ma il cancelliere, preoccupato della loro autonomia, risolse il problema nella notte dei lunghi coltelli dove SS (squadre di difesa) distrussero le SA. Quando Hindenburg morì nel 1934, Hitler divenne capo dello Stato e prese il nome di Fuhrer. Il regime totalitario prevedeva l’accentramento del potere nelle sue mani. Le masse furono controllate grazie all’uso della propaganda e dei mezzi di comunicazione di massa, ma anche grazie all’uso del terrore. SS e Gestapo (Polizia segreta di Stato) fecero arrestare gli oppositori e li deportarono nei campi di concentramento, oppure li assassinarono. La disoccupazione fu riassorbita con lavori pubblici soprattutto industria bellica. Il regime non incontrò quasi nessuna opposizione, soprattutto grazie al suo risanamento dell’economia. Inoltre, gli strumenti repressivi garantirono l’eliminazione degli oppositori. Inizialmente il Vaticano riconobbe il regime, solo nel 1937 Pio XI scrisse l’enciclica “Con viva preoccupazione” nella quale condannò l’ideologia nazista. Un tentativo di fermare Hitler avverrà poi nel 1944.
Ne “La mia battaglia”, Hitler aveva esposto i propri progetti, ovvero un nazionalismo in cui la Germania avrebbe dimostrato la superiorità della razza tedesca(aveva conservato i caratteri ereditari dell’antica razza ariana, superiore, a cui spettava il diritto di dominare secondo la mitologia nazista), le lotte contro il comunismo, l’uccisione di malati mentali e la sterilizzazione dei soggetti affetti da malattie ereditarie. Il piano dovette essere sospeso per le proteste dell’opinione pubblica.  Pochissimi ostacoli incontrò invece la “questione ebraica”, la lotta contro gli ebrei. Con le Leggi di Norimberga del 1935 gli ebrei furono privati della parità dei diritti, espulsi da pubblici uffici e non potevano sposare ariani. Ci fu anche un violento attacco da parte della popolazione nei confronti delle sinagoghe, case e negozi ebraici, conosciuta come Notte dei cristalli (1938). Hitler infatti riteneva gli ebrei responsabili di qualunque misfatto.
La crisi del 1929 condusse la Gran Bretagna in una crisi che vide un calo della produzione ed un aumento della disoccupazione. Per migliorare la situazione si avviò una politica protezionista e si svalutò la sterlina per favorire le esportazioni. La situazione britannica migliorò e la disoccupazione diminuì.
In Francia vi era molta instabilità politica e nel 1934 gruppi di estrema destra organizzarono una marcia sul Parlamento che venne repressa. Un’imponente ondata di scioperi spinse a firmare una sere di accordi.
Nel 1936 in Spagna forze fasciste e antifasciste si affrontarono militarmente.
….
Gli obiettivi della politica estera nazista consistevano nella riunificazione dei tedeschi in un’unica patria. La Germania si ritirò dalla conferenza di Ginevra (1932, per discutere limitazioni generali alle armi) e della Società delle Nazioni, suscitando preoccupazione in Europa.
Nel 1937 Hitler riunì i principali collaboratori ed annunciò che per riunificare i tedeschi nel Reich era necessario ridisegnare l’equilibrio territoriale europeo definito nel 1919. Austria e Cecoslovacchia sarebbero stati i primi obiettivi, ai quali sarebbe seguita la Polonia. Nel 1938 le truppe del Reich occuparono l’Austria e un plebiscito sanzionò l’annessione. Hitler intanto rassicurava Mussolini affermando l’inviolabilità della frontiera del Brennero e riconoscendo il Trentino Alto Adige come territorio italiano. Il primo ministro britannico Chamberlain sosteneva la necessità di una politica di “pacificazione” ed assecondò le rivendicazioni tedesche nel quadro di una revisione pacifica degli assetti europei. Anche la Francia era propensa ad evitare uno scontro diretto con Hitler. Annessa l’Austria, l’attenzione di Hitler si rivolse alla Cecoslovacchia. Il primo ministro cecoslovacco era intenzionato a difendere l’integrità nazionale e, di fronte alla minaccia di un attacco tedesco le forze armate cecoslovacche furono messe in stato di allerta. Vene convocata una conferenza internazionale che riunì a Monaco i rappresentanti di Francia, Italia, Gran Bretagna e Germania in cui tutte le richieste tedesche vennero esaudite. Nel Parlamento britannico solo Winston Churchill si levò contro gli accordi di monaco, definendoli inutili per la causa di pace. Le truppe del Reich entrarono a Praga occupandola. Solo al Slovacchia si formò come uno stato indipendente, ma in realtà era legata a Berlino.
Hitler decise di invadere la Polonia.
Le ragioni dello scoppio della seconda guerra mondiale si trovano soprattutto nella spinta espansionistica che era costitutiva sia del nazismo sia del fascismo.
Nel 1939 la Germania aveva chiesto il diritto di passaggi attraverso il corridoio polacco, la città di Danzica, ma Francia e Gran Bretagna spinsero la Polonia a opporsi. Hitler e Stalin firmarono un patto di non aggressione (il primo scongiurava il pericolo di una guerra sui due fronti, il secondo teneva lontana la minaccia tedesca). Il primo settembre 1939 le truppe tedesche varcavano il confine polacco, il 3 settembre Gran Bretagna e Francia dichiaravano guerra alla Germania. Era iniziata la seconda guerra mondiale. L’Unione Sovietica attaccava la Finlandia che organizzò un’efficace resistenza, ma alla fine dovette firmare la pace.
Nel 1940 Hitler impartì l’ordine di attacco contro la Francia, il quale prevedeva di attaccare Belgio e Olanda per poi sfondare le linee francesi e così fecero. Mentre le truppe alleate erano impegnate a respingere l’attacco in Belgio, le truppe di Hitler invasero la Francia. Il governo francese abbandonò Parigi che fu occupata dai tedeschi. A Londra la notizia del disastro provocò la caduta del primo ministro Chamberlain, sostituito da Winston Churchill. Quando fu chiaro che la Francia stava cedendo, Mussolini decise di entrare in guerra (1940). All’attacco della Polonia aveva dichiarato la non belligeranza a causa dell’impreparazione dell’esercito, ma dopo la sconfitta della Francia riteneva che la conclusione della guerra fosse imminente e non voleva restare escluso dal tavolo delle trattative. Il 10 giugno si annunciò l’intervento.
A Hitler rimaneva da fronteggiare solo la Gran Bretagna, alla quale aveva avanzato proposte di pace. Il governo di Londra rifiutò ogni accordo così si combatté la prima battaglia area della storia nella quale la Royal Air Force ebbe la meglio grazie ad aerei più maneggevoli e l’uso dei radar. La Germania puntò ad una guerra sottomarina, a bloccare i rifornimenti.
Mentre si battevano Gran Bretagna e Germania, Mussolini avviò una guerra parallela che prevedeva l’attacco agli inglesi sul suo africano i quali tuttavia, passarono al contrattacco. Mussolini allora mosse guerra alla Grecia, dalla quale subì una grande sconfitta, tale da dover chiedere aiuto ai tedeschi. L’Italia dovette adattarsi al ruolo di alleato subalterno della Germania. Quest’ultima, in poche settimane, conquistò Grecia e Iugoslavia.
Nel 1941 le truppe tedesche varcarono i confini dell’URSS, violando l’accordo. Mussolini inviò un corpo di spedizione che prese il nome di ARMIR (ARMata Italiana in Russia). Il piano prevedeva la conquista di Mosca prima dell’arrivo dell’inverno. Inflissero all’Unione Sovietica ingenti perdite, ma quando giunsero a poche decine di chilometri dalla capitale, le armate tedesche dovettero arrestarsi per la resistenza dei sovietici e per il maltempo. Questo permise all’esercito sovietico di organizzarsi e lanciare una controffensiva. Si avviò così una guerra di usura.
Nel 1942 la Germania raggiunse il culmine della propria potenza. L’intero continente europeo, eccetto la Gran Bretagna, era sotto il dominio di Hitler, mentre numerosi paesi satelliti erano sotto la sua totale subordinazione. In molti casi si ebbero fenomeni di collaborazionismo dato che in quasi tutta Europa si erano diffuse forze filofasciste. Molti appoggi anche alla persecuzione degli ebrei e alcuni si arruolarono volontariamente alle SS combattenti. Gli ebrei vennero dapprima relegati in ghetti all’interno delle città per poi essere deportati in campi di prigionia (lager) e costretti a lavorare come schiavi in condizioni disumane. I lager ospitavano oppositori politici, disabili, zingari e omosessuali. Nel 1942 gli ufficiali tedeschi decisero di avviare la soluzione finale e furono creati campi di sterminio quali Auschwitz e Birkenau. Furono uccise più di 6 milioni di persone.
Allo scoppio del conflitto in Europa gli Stati Uniti avevano deciso di mantenersi neutrali, fedeli alla politica isolazionista, ma dopo il crollo della Francia l’opinione pubblica si divise in neutralisti e coloro che chiedevano iniziative in appoggio alla Gran Bretagna. Nel 1940 Roosevelt, con l’appoggio del Congresso, prestò e affittò materiale bellico ai paesi la cui tutela fosse giudicata di interesse vitale per gli USA. Fu però il Giappone a provocare il loro ingresso nel conflitto. Le continue vittorie tedesche infatti, spinsero il Giappone nel 1940 a firmare un accordo con le potenze dell’Asse. Nel 1941 occupò l’Indocina francese e Stati Uniti e Gran Bretagna decretarono il blocco delle esportazioni, ponendo dinnanzi ad una scelta il governo: ritirarsi da Cina e Indocina oppure proseguire la propria politica espansionistica. Optarono per la seconda alternativa e il 7 dicembre 1941 la flotta giapponese attaccò quella statunitense a Pearl Harbour. Dopo questo attacco gli USA entrarono in guerra e Italia e Germania dichiararono ad essi guerra. Nel 1942 la marina inglese e quella statunitense inflissero gravi sconfitte alla flotta giapponese, intanto le truppe tedesche furono bloccate sul fronte russo, dove la battaglia di Stalingrado portò alla resa dell’intera armata. In Africa gli inglesi lanciavano una controffensiva alla forze dell’Asse vincendo. L’Italia divenne un obiettivo di primaria importanza per gli alleati. Il 12 giugno 1943 le truppe anglo americane occuparono le coste siciliane, accelerando la crisi del regime fascista (vi erano già numerosi scioperi). Il mese successivo il Gran Consiglio del Fascismo invitò Vittorio Emanuele III ad assumere il controllo dello Stato, mentre Mussolini venne arrestato. Il re proclamò che l’Italia sarebbe rimasta in guerra a fianco della Germania ma, in assoluta segretezza, prese accordi con gli Alleati in vista di una pace separata.  A settembre, sempre del 1943, fu firmarono con essi un armistizio e reso pubblico. Mussolini venne liberato da un commando tedesco e tornò alla guida del partito annunciando la nascita dello Stato fascista la cui sede sarebbe stata Salò, sul lago di Garda. Intanto i rappresentati dei partiti antifascisti, appacificati con il sud visto il nemico comune, crearono il Comitato di Liberazione Nazionale, il cui leader fu Togliatti. Nel 1944 gli anglo-americani scatenarono una controffensiva alle forze tedesche che spinse a nord della capitale la linea del fronte. La lotta popolare contro il fascismo si concretizzò in atti di sabotaggio ed operazioni in grande stile. Nelle file della Resistenza ci furono molti giovani che non intendevano arruolarsi. I nazifascisti risposero con una spietata repressione. Nel 1945 gli Alleati lanciarono un’offensiva finale e il 25 aprile iniziò una insurrezione generale che portò alla liberazione delle città. Terminò così la guerra in Italia.
Nel 1943, sul fronte russo le truppe tedesche tentavano in Ucraina un’ultima grande offensiva, ma l’armata rossa riuscì a bloccarla e occupare i paesi satelliti della Germania. Intanto le truppe britanniche sbarcavano in Grecia costringendo i tedeschi alla ritirata. Per alleggerire il fronte orientale Stalin aveva chiesto l’apertura di un altro fronte così nel 1944 i governi di Londra e Washington decisero di passare all’azione, iniziando lo sbarco in Normandia. Le linee tedesche furono travolte e le truppe entrarono a Parigi.
Il presidente degli Stati Uniti Truman decise di usare contro il Giappone la bomba atomica, sganciata sulla città di Hiroshima il 6 agosto 1945 per accelerare la fine della guerra e prevenire eventuali mire espansionistiche dell’Unione Sovietica. Il 9 agosto fu sganciata una seconda bomba su Nagasaki mentre il 2 settembre 1945 si concludeva la seconda guerra mondiale.

Distruzione degli Ebrei

Il termine olocausto significa rogo delle vittime offerte a Dio, ma dal momento ce il popolo non fu assassinato per la fede che professava, infatti vi erano ebrei agnostici o convertiti, bensì per l’ideologia tedesca inerente alla razza, è emersa l’esigenza di trovare un altro termine. Venne così adottato Shoah che significa devastazione. La politica razziale di Hitler costituisce l’essenza della sua strategia. Prevede una razza ariana, superiore, e razze inferiori la cui peggiore era la razza semita in quanto riteneva che l’obiettivo dell’ebreo fosse dominare. Gli esecutori della notte dei cristalli furono soprattutto uomini delle SA. Venne proposto di contrassegnare gli ebrei in modo tale da non confonderli con i tedeschi. Nel 1939 in Polonia sorsero centinaia di ghetti, dove la vita era prossima alla morte a causa delle pessime condizioni dovute alla fame, malattia, terrore e alle guardie. Per il massacro degli ebrei inizialmente si ripulirono i ghetti, portando le varie persone al bordo di una fossa e uccisi con un colpo alla  nuca in modo tale che vi cadessero. Tuttavia questa strategia dava troppo nell’occhio, così si ricorse, nel 1942, alla soluzione finale. La prima fase consisteva nei trasferimenti dai ghetti ai campi di sterminio, trasporti ai quali la popolazione tedesca restò indifferenze. Diversamente dai campi di concentramento, quelli di sterminio avevano il solo scopo di uccidere gli ebrei.  In Polonia vennero strappati dalle loro abitazioni o uccisi direttamente sul posto. In Italia il regime fascista di fatto protesse gli ebrei, ma quando, nel 1943, l’Italia venne occupata dai tedeschi, vennero deportati.




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